nonsolo Verdi - Progetto VIADANA

giovedì, novembre 23, 2006

Lettera Sulla Scuola Viadanese

Molte sono le problematiche che affliggono la Scuola e la Scuola viadanese in particolare. Come tutte le istituzioni che risentono direttamente dei cambiamenti sociali ed economici, così gli istituti scolastici si trovano a dover fronteggiare problematiche particolarmente spinose di cui raramente le autorità competenti si occupano con l'urgenza che sarebbe necessaria. Primo fra tutti l'appartenenza della popolazione scolastica viadanese ad etnie sempre più varie; bambini (nella migliore delle ipotesi perchè più duttili) e ragazzi extracomunitari si trovano proiettati in una realtà totalmente diversa dalla loro di provenienza e, se per le cinque, sei ore dell'attvitià didattica mattutina vengono stimolati ad avvicinarsi alla nostra cultura, il più delle volte, conclusa questa parentesi, tornano alle consuetudini dell'etnia di appartenenza, in quanto questi gruppi sono spesso molto chiusi e cercano di vivere anche in Italia secondo le tradizioni loro proprie. Senza portare ad esempio il caso estremo della povera Hina, non è raro il caso di ragazze cui non viene permesso di continuare gli studi perchè la famiglia le ha già promesse in spose, magari a qualcuno residente nel paese d'origine. Anche in relazione alla nuova legge sulla cittadinanza (che non è a tutt'oggi definita nei particolari, ma che di sicuro accelererà le procedure per diventare italiani a pieno titolo) i Comuni non dovrebbero forse spendere un po' più di energie per favorire l'integrazione di queste persone che domani avranno diritto di voto e decideranno insieme a noi il nostro futuro? La scuola non può far tutto anche se è necessariamente la prima a dover "sbrogliare la matassa" spesso in assenza di chiare direttive e regole.
Altro problema della nostra cittadina è la presenza di una scuola che, denominata "Istituto Professionale per l'agricoltura", si trova a dover subire la disaffezione degli utenti perchè il suo nome riporta inevitabilmente ad un'attività che si ritiene in declino e che non dà interessanti introiti nè promozione sociale. Se si condivide l'idea secondo la quale una scuola rappresenta comunque una ricchezza per una collettività, non sarebbe anche compito di un'amministrazione lungimirante aiutare questo istituto a sopravvivere? I docenti della scuola stanno già operando per dare dell'Istituto un'immagine nuova, ma sicuramente si sentirebbero appoggiati da politici che guardassero con occhio di riguardo anche a quanto avviene di nuovo nel campo dell'agricoltura e, perchè no, anche del florovivaismo, attività che tra l'altro danno meno problemi d'impatto ambientale e, se ben praticate, non originano inquinamento come altre che pare si preferiscano a Viadana.

Rosanna Flisi